domenica 30 dicembre 2012

Unutterable Horror: S.T. Joshi e la sua “storia della narrativa soprannaturale”

SUnutterable Horror, vol. 1, copertina
Unutterable Horror, vol. 2, copertina

Già compilatore di collettivi lavori enciclopedici sull’horror letterario – con Supernatural Literature of the World (2005) o Icons of Horror and the Supernatural (2006), per esempio – oltre che autore di seminali saggi sul weird e della principale critica e ricerca biografica su Lovecraft, S.T. Joshi pubblica infine la sua lungamente attesa “storia della narrativa soprannaturale”, Unutterable Horror. A History of Supernatural Fiction, edita in Inghilterra da PS Publishing. Un saggio critico a scorrere in rassegna nascita e sviluppi delle storie sovrannaturali e del weird horror, nelle sue quasi settecento pagine, dagli albori della letteratura stessa sino alle migliori firme di genere emerse in questo primo scorcio di millennio, suddiviso il tutto in due distinti tomi venduti soltanto separatamente: Volume1: From Gilgamesh to the End of the Nineteenth Century e Volume 2: The Twentieth and Twenty-first Centuries.

“Questo libro era da molti anni in preparazione. Leggo narrativa horror piuttosto costantemente da quando avevo dieci anni, e sono uno studioso in questo campo da quando ne avevo circa diciassette (concentrandomi, inizialmente, su H.P. Lovecraft),” – scrive S.T. Joshi nella presentazione editoriale della doppia uscita.

“Unutterable Horror è il prodotto di cinque anni di solido lavoro, in un volume che raggiunge un totale di 312.000 parole coprendo l’intera gamma dell’orrore soprannaturale, dal Gilgamesh (1700 a.C.) ad autori contemporanei come Caitlin R. Kiernan e Laird Barron. Lungo tale percorso, tratto il romanzo gotico, Edgar Allan Poe, la ghost story vittoriana, Ambrose Bierce, i cinque “titani” del primo Ventesimo secolo (Arthur Machen, Lord Dunsany, Algernon Blackwood, M.R. James, H.P. Lovecraft) e Walter de la Mare, gli scrittori pulp americani da Robert Bloch a Ray Bradbury, il “boom” horror degli anni 70 e 80 (William Peter Blatty, Stephen King, Peter Straub, Clive Barker, Anne Rice), e molti altri ancora. Quest’opera è intesa non solamente come una storia del settore, ma come una guida ai migliori scritti in quest’ambito nell’arco dei due o tre secoli passati”.

Peccato per il costo cumulativamente non troppo abbordabile, moltiplicando per due le 35 sterline d’ogni singolo prezzo di copertina. Informazioni rispettivamente sul volume primo e sul volume secondo di Unutterable Horror sono disponibili presso le pagine ufficiali web della PS Publishing.

Unutterable Horror. A History of Supernatural Fiction
Volume1: From Gilgamesh to the End of the Nineteenth Century
S.T. Joshi
PS Publishing, 2012
copertina rigida, 358 pagine, £35.00
ISBN 9781848635234

Unutterable Horror. A History of Supernatural Fiction
Volume 2: The Twentieth and Twenty-first Centuries
S.T. Joshi
PS Publishing, 2012
copertina rigida, 320 pagine, £35.00
ISBN 9781848635241

Andrea Bonazzi

mercoledì 26 dicembre 2012

Dean Spanley, quando Lord Dunsany va al cinema

Dean Spanley, DVD, copertinaInedito in Italia, My Talks with Dean Spanley è un romanzo umoristico e fantastico di Lord Dunsany pubblicato nel 1936, una curiosa storia di cani – argomento fra i prediletti dell’autore – e di reincarnazione, con un compassato ma singolare decano inglese dell’età edoardiana che, soltanto ed esclusivamente sotto agli effetti di un inebriante e raro vino di gran pregio, rievoca i presunti ricordi della sua vita canina precedente.

Quasi una commedia alla maniera tipica del tardo Dunsany teatrale, giocando sul filo dello humor attorno a una singola irruzione del meraviglioso nel prosaico schema della società britannica del tempo. Un Dunsany maturo d’anni ed esperienza rispetto alle sgargianti prose degli esordi fantasy del primo Novecento, quelle raccolte narrative fra The Gods of Pegana (1906) e Tales of Wonder (1916) che tanto influenzarono H.P. Lovecraft, per poi lasciarlo deluso di fronte all’evoluzione stilistica e tematica del barone irlandese nei due decenni successivi.

Scrive infatti Lovecraft di Lord Dunsany, in una lettera a Fritz Leiber del 15 novembre 1936: “Nel mentre guadagnava d’età e in raffinatezza, ne perdeva in semplicità e freschezza. Si è vergognato d’essere acriticamente naïve, e ha cominciato a prender le distanze dai propri racconti, visibilmente sorridendovi persino nel loro stesso svilupparsi. Anziché rimanere quel che l’autentico fantaisiste dovrebbe essere – un fanciullo in un mondo di sogni di fanciullo – è divenuto ansioso di mostrarsi come un vero adulto che, bonariamente, fa solo finta d’essere fanciullo in un mondo di sogni di fanciullo”.

My Talks with Dean Spanley, I ed., MacMillan, 1936, copertinaCosa ancor più curiosa del romanzo, è il fatto che il film trattone nel 2008 sia anch’esso rimasto inedito in Italia, almeno sin adesso, nonostante il potenziale richiamo di un cast di grandi nomi. Diretto da Toa Fraser su sceneggiatura di Alan Sharp, in una coproduzione fra la Nuova Zelanda e il Regno Unito, Dean Spanley vede un anziano Peter O’Toole protagonista con Sam Neill, nella parte del decano Spanley, insieme a Bryan Brown e Jeremy Northam, a interpretare un’ottima commedia che adatta – e  inevitabilmente espande oltre l’originale letterario – su sfondo drammatico i contenuti del libro.

Mai giunta in quattro anni ai nostri cinema, la pellicola è finalmente doppiata in italiano e distribuita come DVD attraverso il marchio della Dynit Anime Manga, con descrizione e informazioni tecniche disponibili presso le pagine informative di www.dynit.it. Questa la sinossi presentata:

“Horatio Fisk, irascibile e scontroso settantenne, vive gli ultimi giorni della sua vita durante l’epoca edwardiana, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Nonostante non abbia niente in comune con il figlio Henslowe, Horatio accetta di uscire regolarmente insieme a lui. La noia e la monotonia dei loro appuntamenti li spinge un giorno a partecipare ad una conferenza sulla trasmigrazione delle anime di un guru indiano, dove fanno la conoscenza dell’eccentrico Dean Spanley. Quando Spanley, accettando un invito a cena di Henslowe, degusta un bicchiere di raro Tokai ungherese, improvvisamente viene ricondotto ai ricordi di una vita precedente vissuta come cane che, con sorpresa, si ricollegano al passato familiare di Horatio”.

Ogni dettaglio circa il film in sé è reperibile sul solito e onnicomprensivo Internet Movie Database. Nessun trailer italiano è disponibile, vista la mancata uscita nelle sale; per supplire, eccone una versione in lingua originale.



Andrea Bonazzi

domenica 23 dicembre 2012

I pirati fantasma di William Hope Hodgson

Oggi più che mai, nulla di nuovo in libreria per il weird-horror – genere letterario che solo i più piccoli e non distribuiti editori sembrano ormai trattare in Italia. Ma in assenza di novità, sugli scaffali troviamo ogni tanto almeno le ristampe o riedizioni dei classici, come questo I pirati fantasma di William Hope Hodgson appena riproposto da Addictions-Magenes Editoriale.

Capolavoro di “orrore marino”, il romanzo The Ghost Pirates è presentato qui nella medesima traduzione a firma di Gianni Pilo pubblicata nel 1986 presso Fanucci, e da Newton Compton a partire dal 1994.

Andrea Quadraroli introduce il volume con una sua prefazione seguita da alcuni cenni biografici su Hodgson, mentre viene inserito in appendice un utilissimo glossario dei termini marinareschi utilizzati nella narrazione.

“Pubblicato per la prima volta nel 1909, I pirati fantasma è considerato l’ultimo capitolo di una trilogia di cui fanno parte anche Naufragio nell’ignoto e La casa sull’abisso. Citando Howard Phillips Lovecraft, questo romanzo «è un potente resoconto dell’ultimo viaggio di una nave sventurata e infestata da terribili creature marine (di aspetto quasi umano, forse spiriti di bucanieri del passato) che la perseguitano e infine la trascinano nel baratro dell’ignoto. Con la sua padronanza di nozioni marinaresche e la sua intelligente selezione di allusioni ed eventi evocativi di orrori latenti in natura, questo libro raggiunge picchi di potenza invidiabili». Una ghost story fuori dagli schemi, quindi, che si svolge in un microcosmo: un trealberi maledetto capace di aprire porte su altri mondi. E l’abisso oceanico è l’universo alieno per eccellenza in cui può essere fagocitato il già fragile raziocinio dei marinai dell’Ottocento”.

Prosegue la nota editoriale: – “L’autore, con il suo immaginario suggestivo, ancora una volta crea abilmente un’atmosfera di suspense che coinvolge il lettore in un romanzo appassionante, diventato un classico della letteratura fantastica di mare. William Hope Hodgson è stato forza ispiratrice del mondo di arcano terrore di Howard Phillips Lovecraft. Se un tale genio rimase stregato dall’immaginazione di Hodgson, siamo certi che questo autore saprà scuotervi con il brivido del mistero”.

In copertina un particolare da una suggestiva illustrazione del surrealista George Grie. Ogni altra informazione sulle pagine web dedicate di mageneseditoriale.it.

I pirati fantasma
William Hope Hodgson
Addictions-Magenes Editoriale, 2012
brossura, 192 pagine, €15.00
ISBN 9788866490258
Andrea Bonazzi

giovedì 20 dicembre 2012

Cattivo Natale. Racconti neri, fantastici e crudeli per la festa più attesa dell’anno

Cattivo Natale, 2012, copertinaCurioso fra le innumerevoli strenne intitolate al clima natalizio – implacabilmente schierate in evidenza sugli espositori delle librerie – e in apparenza innocuo nella propria rassicurante copertina, il “lato oscuro” delle feste si presenta nei racconti più inconsueti e probabilmente meno ricordati dei nostri grandi scrittori ottocenteschi, quei nomi stessi che hanno fatto la storia letteraria italiana del periodo. Autori che appaiono lontani dai canoni del nero, o anche del gotico, e tuttavia capaci di avventurarsi talvolta in temi maggiormente cupi e nell’insolito.

Selezionate a cura di Riccardo Reim per l’editrice milanese Zero91, le storie di Cattivo Natale. Racconti neri, fantastici e crudeli per la festa più attesa dell’anno scorrono tali ombrosi aspetti della celebrazione stagionale spaziando dalla narrativa di Verga sino a Pirandello, da Pascoli a D’Annunzio, Deledda e Serao, in visioni inattese e spesso perturbanti.

“Diciassette racconti di autori prestigiosi che – palesemente o in filigrana – offrono una lettura diversa e anticonvenzionale delle festività di fine anno, narrando di violenze, uccisioni, incubi, allucinazioni, interferenze con l’aldilà, perversi rituali, macabre circostanze… In questi sorprendenti «racconti di ceppo» del tutto controcorrente (alcuni apparsi, ingannevolmente, proprio su strenne e almanacchi) si polemizza (spesso con palese fastidio e non senza nostalgia) contro la perdita di ogni autenticità e ogni incantesimo di una festa che con già l’avvento del XX secolo inizia irrimediabilmente a degradarsi, divenendo sempre più frivolo rituale di una borghesia egoista e soddisfatta, pacchiana liturgia conviviale, vuoto sfoggio di inutili orpelli edonistici, ostentazione ipocrita di buoni sentimenti a cui nessuno più crede”.

Mantenuti ognuno nella prosa e grafia del proprio tempo, ad arricchire i racconti contribuiscono le numerose illustrazioni in bianco e nero riprodotte dalle pubblicazioni originali.

Informazioni presso il sito web di Zero91. Gli autori e i contenuti dell’antologia si elencano nell’indice qui a seguito:

Introduzione: Le ombre del Natale – Riccardo Reim
Notte di Natale – Camillo Boito
Notte di San Silvestro – Luigi Capuana
Il carnevale fallo con chi vuoi; Pasqua e Natale falli con i tuoi – Giovanni Verga
Natale in famiglia – Ambrogio Bazzero
I saltimbanchi – Contessa Lara
Miracolo di Natale – Contessa Lara
Un povero cane – Emilio De Marchi
La povera Teresa – Giuseppe Cesare Molineri
Il ‘curare’ – Marchesa Colombi
Il ceppo – Giovanni Pascoli
Strana vigilia di ceppo – Evelyn [Evelina Franceschi Marini]
Canituccia – Matilde Serao
Il tesoro dei poveri – Gabriele D’Annunzio
Sogno di Natale – Luigi Pirandello
Natale al Polo – Luigi Pirandello
Mal occhio – Grazia Deledda
Notizie sugli autori


Cattivo Natale
Racconti neri, fantastici e crudeli per la festa più attesa dell’anno
a cura di Riccardo Reim
Edizioni Zero91, 2012
brossura, 190 pagine, €15.00
ISBN 9788895381558
Andrea Bonazzi

lunedì 17 dicembre 2012

Se sei vivo, spara! Western horror all'italiana

Se sei vivo, spara! #1, copertina
Se sei vivo, spara! #2

Una scoperta piacevole e del tutto interessante è stata per me nella recente trascorsa edizione di Lucca Comics quella della realtà della Villain Comics, un piccolo studio romano del quale ho avuto il piacere di provare un paio di prodotti e del quale senza dubbio in una futura occasione acquisirò altro materiale. Si tratta di un gruppo di giovani artisti che per quello che ho potuto vedere hanno già in mano notevoli ferri del mestiere e sono stati in grado di produrre fumetti popolari, sia come struttura che come prezzo, ma decisamente pregevoli sul fronte della qualità.

In questa occasione recensirò in particolare i primi due numeri della serie western horrorifica Se sei vivo, spara!, il cui titolo già rimanda alla tradizione illustre dello spaghetti western e il cui genere vanta in ogni caso nobilissimi precedenti e progenitori in ambito sia letterario che fumettistico (probabilmente Magico Vento è il primo nome che verrà in mente al lettore medio italiano, ma ovviamente non è certo l’unico, né in senso cronologico, né in senso tematico). Ho scelto di partire da questa serie soprattutto perchè, essendone già usciti due numeri, ho avuto modo di apprezzarne lo sviluppo e l’evoluzione stilistica e contenutistica.

Se sei vivo, spara! è la storia, introdotta direttamente in media res, di Lion Gardner, un feroce pistolero orbo che vaga per un altrettanto feroce Far West a caccia di vampiri ed entità soprannaturali, guidato in un qualche modo ancora recondito e sconosciuto da una misteriosa figura che si intuisce racchiusa nella bara che egli si porta in spalla e che di tanto in tanto si manifesta con una inquietante nenia infantile. Tale iconografia, peraltro, non può non ricordare il Franco Nero di Django, con il primo (anzi, il secondo) di uno dei tanti rimandi alla tradizione cinematografica italiana di genere presenti nella serie.

Nel corso della vicenda e attraverso vari flashback inizieremo a comprendere la natura dei retroscena della storia: da un lato l’osceno patto dei superstiti di una tribù pellirosse, massacrata dagli uomini bianchi, con uno spirito maligno in vista della sopravvivenza e della vendetta, dall’altro lato la storia di Lion e della sua famiglia, colpita da una serie di tristi lutti. Le due linee narrative – lo si intuisce soltanto allo stato attuale delle cose – convergeranno per spiegare il perché del diffondersi della piaga vampirica nel Massachussets.

Tavola del fumetto 'Se sei vivo, spara!'Massachussets scelto non a caso, in quanto anche nella realtà fu teatro del dispiegarsi delle prime cronache vampiriche moderne sul continente americano. Lion Gardner vagherà quindi in cerca di riscatto, pronto a sterminare tutti i vampiri pellirosse nei quali riuscirà a imbattersi pur di soddisfare quella sete di distruzione che pare ormai la sua unica ragione di vita.

La narrazione di Bruno Letizia, autore unico del fumetto, risulta al momento vivacissima e decisamente efficace sul piano del coinvolgimento emotivo. Certo, forse non la si potrà dire originalissima a tutti gli effetti, ma è ovvio che se si gioca in una buona misura sull’asse dell’omaggio, del citazionismo e dell’inserimento in un solco narrativo ormai consolidatissimo, non si potrà pretendere sull’altro lato la piena originalità e innovatività di trame e contenuti. Tuttavia la storia regge, è appassionante e coinvolgente, e pertanto credo che già questo sia un punto di partenza decisissimo.

Inoltre, fra il primo e il secondo numero la serialità pare ottimamente rispettata, con un giusto equilibrio fra le scene di azione e il dosaggio delle rivelazioni che sono indispensabili a comprendere gli accadimenti. Anche il disegno appare notevolmente buono, fresco e dinamico con – cosa ancora più importante – un evidentissimo miglioramento nella seconda uscita, per quel che concerne le principali incertezze di impostazione e di segno (che comunque erano pur sempre di lieve entità). Complessivamente, il reparto del disegno passa quindi l’esame a pieni voti. Anche le covers di Fabio “STB.01” Listrani sono, peraltro, ottime e pienamente consone al tono dell’intero fumetto.

Interessante, per quanto sicuramente anch’essa ormai nella grammatica comune del fumetto, la scelta per i flashback di un segno più pulito, con un’inchiostrazione dai toni meno marcati; uno stile narrativo volto a sottolineare la tenerezza struggente di un passato ormai perduto per il protagonista in paragone al presente ormai oscuro e desolato.

Tavola del fumetto 'Se sei vivo, spara!'
Tavola del fumetto 'Se sei vivo, spara!'

Se dovessi fare un solo piccolo appunto, potrei farlo essenzialmente sulla sceneggiatura. Non vorrei che mi si tacciasse di pruderie senza senso, ma in realtà potrei dire semplicemente che diverse battute potrebbero essere scritte in modo più fluido e con un effetto drammatico decisamente più accurato. In altre parole non è tanto il ricorso a pittoreschi insulti o alla volgarità un po’ gratuita a dispiacere quanto, piuttosto, che certe circonvoluzioni verbali e certe espressioni paiono un po’ forzate rispetto al contesto in cui sono inserite, oppure paiono talora un po’ ridicole, piuttosto che conferire una più potente incisività ai dialoghi dei personaggi.

Un paragone che può essere fatto è, a tale proposito, quello con Garrett - Ucciderò ancora Billy the Kid, ove lo scrittore Roberto Recchioni, peraltro nume tutelare del gruppo e revisore dei testi del primo episodio, a suo tempo sapeva sfruttare ben altrimenti l’elemento lessicale del turpiloquio, con un dosaggio più preciso e controllato.

In definitiva, Se sei vivo, spara! è un prodotto altamente consigliato, del quale certamente attendo e non mi perderò la prossima uscita, magari brontolando un po’ per il fatto che gli episodi non sono lunghissimi e hanno una durata non troppo estesa, lasciando fin troppo presto con il desiderio di leggere la prossima puntata e la prosecuzione di questa “darkeggiante", sanguigna, rovente e polverosa saga a base di canini e pallottole. I complimenti agli autori sono d’obbligo, come l’augurio che si vada avanti non solo così, ma migliorando di volta in volta e di uscita in uscita.

Informazioni in rete presso il sito www.villaincomics.it.

Umberto Sisia


sabato 15 dicembre 2012

Queen Anne’s Resurrection. I Demoni del Mare

Queen Anne’s Resurrection. I Demoni del Mare, copertinaLiberamente scaricabile in diversi formati e-book attraverso il sito web di Mezzotints, Queen Anne’s Resurrection. I Demoni del Mare è un’antologia di racconti horror, dark fantasy e weird curata da Alessandro Manzetti per la collana free download de Il Posto Nero, marchio editoriale di Mezzotints Ebooks.

La raccolta contiene ventuno brevi storie già apparse in rete su Mezzotints, in otto puntate nell’ambito di un’iniziativa artistica multidisciplinare incentrata sul mare, i suoi incubi e le sue ancestrali creature. Un progetto tematico che riunisce insieme scrittori italiani e nomi noti della narrativa internazionale di genere, questi ultimi nella traduzione di Alessandro Manzetti, Daniele Bonfanti e Graziano Versace.

Qui a seguito gli autori al completo, nell’indice dei contenuti suddivisi dal titolo di ciascuna sezione narrativa.

Prefazione: Il falò di Machen – Edoardo Rosati
Introduzione: L’etoile de Mer – Alessandro Manzetti


Gli Abissi e il Kraken
La cosa sulla Queen Anne’s Resurrection – Samuel Marolla
In profondità – Allyson Bird
Quella notte tra le nebbie – Paolo di Orazio
Terrore in superficie – Tim Waggoner
De Profundis – Alberto Custerlina


Sirene e Vampiri a bordo
Una sola parola – Claudio Vergnani
La vendetta di Ligeia sulla Queen Anne’s Resurrection – John Everson
Un oscuro segreto – Cristiana Astori
Sottocoperta – Jeff Strand


Isole Fantasma
Su di un’isola – Michael Laimo
Terra Nova – Giancarlo Marzano
Il dio caduto in mare – Benjamin Kane Ethridge
Sonny – Nicola Lombardi
La Linguista – Daniel Keohane


Anomalie e Voci del Mare
L’anomalia – Danilo Arona
Infido – Lorenza Ghinelli
Il mare uccide – Alda Teodorani
Ultimi scritti – Scott Nicholson
Congelato nell’abisso – Daniele Bonfanti
Un messaggio dal mare – Lisa Morton


Cover art e illustrazione in quarta di copertina sono di Daniele Serra. Informazioni e download gratuito dell’antologia in ePub, MOBI o PDF presso la pagina dedicata su www.mezzotints.it.

Queen Anne’s Resurrection
I Demoni del Mare
a cura di Alessandro Manzetti
Free Ebooks Il Posto Nero, Mezzotints Ebooks, 2012
formato ePub/MOBI/PDF, 84 pagine, download libero



Andrea Bonazzi

lunedì 10 dicembre 2012

Lo zombi del Gran Perù: Pierre-Corneille de Blessebois e i primi “zombie" in un romanzo alla fine del Seicento

Lo zombi del Gran Perù, 2012, copertinaAutentica curiosità bibliofila, con la sua prima citazione dello zombi nella letteratura d’Occidente, Le Zombi du Grand Pérou, ou La comtesse de Cocagne veniva pubblicato nel 1697 in forma anonima e solamente più tardi attribuito al francese Pierre-Corneille de Blessebois, pseudonimo di Paul-Alexis Blessebois (1646-1700), autore di tragedie e contemporaneamente “licenzioso” scrittore d’opere a sfondo erotico. Come questo “roman facétieux et obscène”, nella definizione data da Charles Nodier, un “romanzo faceto e osceno” d’esotica ambientazione coloniale, finalmente proposto in italiano nell’edizione pubblicata dalla Associazione Culturale LibriPerduti di Milano.

Nella traduzione di Vittorio Fincati, Lo zombi del Gran Perù di Pierre-Corneille de Blessebois si presenta in un volumetto a cura di Gabriele Ferrero, introdotto ai lettori da una prefazione a firma di Andrea Romanazzi.

“La contessa di Cocagne, una donna creola ingenua e ninfomane, e Monsieur de C…, presunto stregone, sotto le cui spoglie si cela l’autore del romanzo, sono i protagonisti di questa «‘storiella’ di fantasmi e sesso ai Tropici», come lo stesso Pierre-Corneille de Blessebois la definì. Le Zombi du Grand Pérou, ou La comtesse de Cocagne è un racconto di grande rilevanza culturale, in quanto è il primo in cui è fatta menzione degli zombi, i morti-viventi della tradizione Voodoo, seppure la loro immagine appaia differente da quella entrata in seguito nell’immaginario collettivo. Gli zombi di Blessebois non sono individui in stato catalettico, animati da una droga che li fa agire come automi – spesso come esecutori di omicidi mirati – bensì spiriti aerei, o meglio persone in grado di avere esperienze extracorporee, capaci di proiettare fuori dal corpo un fantasma animato e intelligente, di compiere azioni straordinarie”.

Le Zombi du Grand Pérou, 1697, frontespizioL’illustrazione della copertina si affida al talento di Greta Eta, al secolo Greta Crippa. Maggiori informazioni sono disponibili in rete sul sito di LibriPerduti – associazione che si propone di pubblicare opere letterarie di autori italiani e stranieri, inedite o scomparse dal mercato editoriale – e presso la pagina web dedicata al volume.

Lo zombi del Gran Perù
Pierre-Corneille de Blessebois
collana La controra, Associazione LibriPerduti, 2012
brossura, 96 pagine, €11.00
ISBN 9788890582325

Andrea Bonazzi

venerdì 7 dicembre 2012

Gustav Meyrink: Il Domenicano bianco

Il Domenicano bianco, 2012, copertinaSembra che il solo fantastico letterario a godere di qualche fortuna editoriale, qui in Italia, continui a essere quello più apertamente orientato verso l’interpretazione esoterica – nel quadro, non di rado, d’una lettura anche ideologica in tale approccio al genere...

Cosiderato nel massimo riguardo in questa tradizione, l’austriaco Gustav Meyrink (1868-1932) è forse tra gli scrittori da noi più costantemente ristampati nell’ambito presente sino all’odierna uscita, per le Edizioni Bietti, del romanzo Il Domenicano bianco (Der weiße Dominikaner, 1921) in una nuova edizione annotata a cura di Gianfranco de Turris, che torna a presentare l’opera nella sua classica prima versione italiana tradotta da Julius Evola e pubblicata nel 1944 dai Fratelli Bocca di Milano.

“In una cittadina dai tratti opachi e misteriosi, Cristoforo Colombaia è chiamato dalla singolare figura del Domenicano bianco a portare a compimento il lavoro dei suoi avi; si trova così catapultato in una dimensione sovrannaturale dell’esistenza, che fa irruzione nel mondo reale, sconvolgendone l’ordine. I confini tra sogno e realtà sono ormai dissolti. La sua missione lo condurrà a lottare contro la Testa della Medusa, simbolo della controìniziazione moderna e delle pseudospiritualità del nostro tempo, per riaffermare una concezione eroica e spirituale dell’esistenza. Alla trasmutazione finale potrà giungere solo attraverso la mediazione della femminilità, in una «metafisica del sesso» assai peculiare, frutto dell’incontro tra discipline orientali e tradizione occidentale”.

Il Domenicano bianco, 1944, copertinaIl volume si correda di un’ampia appendice dedicata alla dimensione iniziatica nella scrittura dell’autore, “Meyrink e l’esoterismo”, con testi e interventi a firma di Massimo Scaligero, Serge Hutin, Jean-Pierre Bayard e Gérard Heym, oltre che dello stesso Evola.

Informazioni presso il sito web della casa editrice.

Il Domenicano bianco
Gustav Meyrink
collana L’archeometro, Edizioni Bietti, 2012
copertina rigida, 290 pagine, €19.00
ISBN 9788882482732

Andrea Bonazzi

martedì 4 dicembre 2012

H.P. Lovecraft: Nightmare Countries, una “biografia per immagini”

H.P. Lovecraft: Nightmare Countries, 2012, copertina

Un’edizione estremamente “condensata” della canonica biografia di Howard Phillips Lovecraft scritta da S.T. Joshi, il suo massimo esperto, ma a buon motivo ridotta per lasciare spazio al sontuoso apparato iconografico che a tutti gli effetti rende questa H.P. Lovecraft: Nightmare Countries. The Master of Cosmic Horror una “biografia per immagini”.

“Benché vissuto e scomparso in relativa oscurità, H.P. Lovecraft ha ispirato autori horror e del fantastico tra i quali Stephen King, Robert Bloch (Psycho) e Robert E. Howard (Conan il Barbaro). I suoi fans a legioni in tutto il mondo gli sono rimasti devoti per quasi cent’anni, grazie all’epica mitologia delle sue terrifiche creazioni, come il mostro-divinità Cthulhu e il libro proibito Necronomicon,” – dice la quarta di copertina, che prosegue nel presentare l’edizione.

“Questa biografia illustrata mette in mostra pagine dai manoscritti nella calligrafia di Lovecraft assieme a rare foto, mappe e schizzi da lui disegnati e aneddoti rivelatori. Il testo esplora la vita isolata di Lovecraft e la sua devozione sia per la scienza che verso la scrittura, che l’hanno portato a popolare le inimmaginabili profondità del cosmo con i sinistri memento dell’insignificanza dell’umanità: Cthulhu, Yog-Sothoth, gli shoggoth e altri ancora. Un conclusivo capitolo discute l’esplosione della sua carriera postuma come un’icona, a suo modo, dell’underground e della cultura popolare influenzando la narrativa, la musica, i giochi, il fumetto e il cinema”.

H.P. Lovecraft: Nightmare Countries, paginePubblicato negli Stati Uniti dalla Metro Books, un marchio editoriale Sterling Publishing, il poderoso tomo illustra la vita e la carriera del Sognatore di Providence arricchendosi di foto, riproduzioni e documenti che passo a passo vanno ad accompagnare il testo di S.T. Joshi. La fitta e spesso indecifrabile calligrafia dello scrittore si rivela così nei propri manoscritti originali, dalla prima pagina di storie quali “Alle montagne della follia”, “L’ombra calata dal tempo” e “La cosa sulla soglia” agli esempi dal vastissimo epistolario, le lettere con il suo disegno dell’idolo di Cthulhu oppure, a matite colorate, del blasone araldico dei Lovecraft, sino alle pubblicazioni astronomiche giovanili realizzate a mano.

Curiosità come la riproduzione dei certificati di matrimonio e di morte si alternano a consuete e meno note fotografie personali e d’ambiente, a copertine e riferimenti editoriali, il tutto a grande e ben leggibile misura come raramente veduto in precedenza.

Il volume è infatti un cartonato di grandi dimensioni, largo 31 cm. per 26 in altezza, con illustrazioni e bordo a colori in ogni pagina – il che rende piuttosto sorprendente la sua fascia di prezzo, per una volta tanto contenuta. Unico limite è la distribuzione dell’uscita, allo stato attuale riservata esclusivamente ai bookstores della catena di Barnes & Noble.

Informazioni e acquisto, dunque, solo su barnesandnoble.com, mentre qui a seguito riportiamo il sommario dei capitoli:

Introduction
A Genuine Pagan (1890–1904)
Eccentric Recluse (1904–1914)
A Renewed Will to Live (1914–1924)
New York Exile (1924–1926)
The Creation of Cthulhu (1926–1931)
A Shadow Over Life (1932–1937)
The Mythos Grows
Author Biography
Image Credits


H.P. Lovecraft: Nightmare Countries
The Master of Cosmic Horror
S.T. Joshi
Metro Books, 2012
copertina rigida, 160 pagine a colori, $19.98
ISBN 9781435141520

Andrea Bonazzi

sabato 1 dicembre 2012

Detectives, mostri e fantasmi. Le grandi storie del brivido secondo Fernando Savater

Detectives, mostri e fantasmi, 2012, copertinaLo avevamo seguito attraverso avventure di pirati e fra i luoghi dell’immaginazione, ora Fernando Savater ci accompagna con le sue riflessioni sull’esperienza del leggere, sulla letteratura e i suoi generi, fin dentro alle atmosfere affascinanti dei “racconti del mistero” con Detectives, mostri e fantasmi. Le grandi storie del brivido, edito da Passigli nella traduzione di Valerio Nardoni e Alessio Casalini.

“Con «Detectives, mostri e fantasmi» si chiude la trilogia che Fernando Savater ha dedicato all’«arte di raccontare storie». Come nei due precedenti volumi «Pirati e altri avventurieri» e «Luoghi lontani e mondi immaginari», Savater passa in rassegna un’ampia serie di opere, svariando tra cinema e letteratura, e lo fa soprattutto da appassionato e intelligente lettore che confessa i suoi amori più antichi e mai abbandonati”.

La quarta di copertina prosegue quindi a presentare il viaggio sulle rotte dell’immaginario dal mystery alle sfumature gotiche nelle passioni dello scrittore spagnolo:

“Protagonisti di questo terzo volume sono i grandi autori «del brivido», in particolare Edgar Allan Poe e Agatha Christie, visti come due dei principali rappresentanti di una letteratura che da una parte non ha mai cessato di fondarsi sul «mistero» nelle sue molteplici forme, ma dall’altra ha sempre voluto affrontarlo con tutte le chiavi che ha a disposizione, prima di tutte quella della logica. Fra questi due versanti, si situano autori e personaggi indimenticabili, dal grande Sherlock Holmes all’epopea tragica di King Kong, dai maestri del racconto gotico come M.R. James e Lovecraft ad uno degli eroi dell’infanzia di Savater, il bambino William Brown con la sua banda di «fuorilegge». E poi: Ian Fleming e Michael Crichton, con le loro trasposizioni cinematografiche, e tanti altri autori noti e meno noti. Savater si mostra ancora una volta lettore onnivoro, ma non solo: ogni libro, ogni storia è un’occasione per riflettere non soltanto sulla letteratura e sulle differenze fra i diversi generi, ma anche sul nostro rapporto con i libri”.

Informazioni e approfondimenti sull’uscita sono disponibili sul sito ufficiale di Passigli Editori.

Detectives, mostri e fantasmi
Le grandi storie del brivido
Fernando Savater
collana Passigli Narrativa, Passigli Editori, 2012
brossura, 220 pagine, €18.00
ISBN 9788836813377
Tatiana Martino